Lo stato d’animo che proviamo da cosa dipende?
Guarda questa foto e dimmi il primo pensiero che ti viene in mente.
Guarda questa foto e dimmi il primo pensiero che ti viene in mente.
Spesso l’ottimismo è visto come un modo di essere poco realisti e non in grado di vedere le difficoltà contingenti.
Come se noi ottimisti (certo, mi metto anche io nella categoria, e sono fiera di esserci) fossimo dei grandi naïve che se ne vanno in giro col naso per aria, ad osservare le farfalle che svolazzano nel cielo blu, mentre una voragine galattica ci si sta aprendo sotto i piedi.
A parte che se mi si apre una voragine galattica preferisco avere come ultima visione un cielo azzurro e non una paura fottuta… ma a parte gli scherzi, no! Non ci sto più a sentire/leggere queste scempiaggini su noi ottimisti.
Oggi mi è capitato di parlare dell’Effetto Maharishi ad una mia corsista. Siccome ne aveva sentito parlare ma non lo ricordava bene le ho raccontato dell’esperimento realizzato per la prima volta nel 1993 a Washington.
Ne sei consapevole?
L’altro giorno ho messo in pratica questa magica tecnica!
Davvero viviamo in un mondo in cui non ci sono differenze di razza, religione, colore o sesso?
Dovrebbe, ma ancora siamo molto lontani e i nemici più pericolosi non sono quelli talmente palesi da fare incazzare i più.
Ci sono nemici molto più subdoli, come certi programmi mentali che sono così profondamente ancorati dentro di noi che nemmeno ce ne accorgiamo e, soprattutto, siamo noi i primi ad usarli come niente fosse (e quindi a renderli ancora più forti)
Saresti in grado di riconoscere uno di questi programmi?
Sto parlando di tempo di qualità, tempo per stare con te stesso, per riconoscerti, a volte addirittura per conoscerti, visto che passiamo talmente tanto tempo nel mondo fuori che ci dimentichiamo di chi siamo.
saperli trasformare in obiettivi e trovare tutte le strategie che servono per realizzarli che forse ci siamo dimenticati che per essere consapevoli dei propri sogni bisogna ben dedicarci del tempo.
Tempo per…
L’inglese a volte è intraducibile, ma il concetto è chiaro:
Quante persone sento lamentarsi che i genitori, la moglie, il marito, l’amico, il collega non si sono schierati dalla loro parte quando, per esempio, avevano una cosa importante da decidere o da intraprendere.
Capita vero? E fa anche male. Cosa si può fare?
Al giorno d’oggi, se vogliamo essere realisti, non è che ce ne sono tante di ragioni per ridere, ma nemmeno per sorridere, o no?
Eppure ridere è così importante per la nostra salute psicofisica che dovremmo davvero pensarci bene prima di lasciarci intristire e smettere di ridere regolarmente.
Siamo tutti capaci di dire che ogni giorno è buono per migliorare, per realizzare i nostri sogni, per fare un passo avanti. Ma cosa siamo davvero disposti a fare?
Ultimamente vedo un sacco di gente sempre più impegnata intorno a me, donne che devono portare i pargoli in piscina, nonne che devono correre a ritirare i bimbi dall’asilo, uomini che devono rispondere al messaggio di lavoro anche alle 11 di sera… insomma un viavai di impegni che ci vorrebbe una giornata di 36 ore.
E devo ammettere che ogni tanto prende anche a me questa brutta abitudine di sentirmi troppo impegnata per aggiungere qualunque cosa alla mia routine.
Sarà capitato anche a te, ci tieni ad una cosa, ti impegni per raggiungerla e poi non ci riesci e molli tutto.
Se sei qui, su questo sito, il concetto di mettere giù i tuoi obiettivi ti è di sicuro noto. Che siano obiettivi lavorativi o personali poco importa, hai imparato a scriverli, a crederci e a programmare azioni precise per raggiungerli. Ma forse non hai chiaro quanto sia importante e influenzante quello che il tuo inconscio pensa dei tuoi goal.