Ne sei consapevole?
Tu davvero puoi creare un momento magico nella tua vita, qualunque cosa ti stia succedendo.
L’altro giorno ho messo in pratica questa magica tecnica!
Stavo partendo, armi e bagagli. E quando io parto, parto pesante e l’inghippo è dietro l’angolo.
Prima di tutto devo chiudere una casa che non abiterò per i prossimi 8 mesi, quindi tutto deve essere in ordine. Poi viaggio verso la mia nuova destinazione con valigia, trolley, due cani di circa 30 kg l’uno, e 3 gatti (fortunatamente un po’ più leggeri)
La mia nuova destinazione comporta un viaggio aereo di diverse ore, quindi anche un viaggio per andare in aeroporto che, nelle vicinanze di Milano, ti pone sempre di fronte al dilemma: “affronto la tangenziale col rischio di restare imbottigliata in quelle code gigantesche o faccio la circumnavigazione della Lombardia per arrivare a Malpensa da un’altra regione?” 🙂
L’altro giorno ho scelto la seconda soluzione, anche perché la tangenziale di Milano ha già avuto, negli anni, sin troppi tributi dai miei sistemi di compensazione dello stress da traffico.
Però anche se l’autostrada scelta avrebbe dovuto essere libera, in realtà c’era una deviazione per lavori in corso che mi ha fatto entrare nel panico da “arrivo in ritardo e perdo l’aereo”.
Una volta rientrati (io e il mio gentile accompagnatore) sulla retta via, abbiamo subito un attacco biologico spaventoso: uno dei miei gatti, forse intollerante alle curve affrontate in tutta fretta per rientrare in autostrada, ha avuto un rigurgito, ma dal lato peggiore, in preda ad un attacco di diarrea.
Non so se hai esperienza di odori felini, ma ti assicuro che quello, insieme alle marcature dei maschi non sterilizzati, stenderebbe un elefante raffreddato.
Ci siamo fermati in una piazzola eliminando velocemente (fortunatamente ho una certa esperienza in quest’arte e sono sempre munita di pannoloni e sacchetti a tenuta stagna) la fonte di quell’attentato al nostro odorato e abbiamo ripreso, viaggiando per qualche minuto con tutti i finestrini giù.
Finalmente a Malpensa, ma c’era una fila per un posto di blocco. Fortunatamente ci hanno fatto passare in fretta, forse consapevoli che nessun terrorista sarebbe andato in giro con quel carico di cani e gatti.
Eravamo comunque in ritardo e ti assicuro che spingere fino al check-in 5 gabbie + valige varie, non è semplice, soprattutto in mezzo agli sguardi increduli di tutti quei passeggeri.
La persona davanti a me in coda non aveva i documenti del suo gatto in ordine, quindi non poteva partire, e stava portando avanti la sua battaglia. Se da un lato, il mio spirito materno verso i miei gatti la comprendeva, dall’altro il mio ritardo nell’imbarcare i miei animali stava diventando rischioso. Finalmente qualcuno si accorge di noi e riusciamo a bypassare la signora disperata.
Alla consegna bagagli eccezionali uno dei miei cani non voleva rientrare nella gabbia e al controllo security ho dovuto gestire, da sola, i due gatti che porto in cabina con me, tenendoli in braccio, in mezzo al fracasso di centinaia di persone che si toglievano cinture e scarpe ed in un ambiente che non conoscevano, perché l’addetto al passaggio era allergico al pelo di gatto e non poteva nemmeno riaprirmi la gabbietta dopo che era passata sotto i raggi x.
Ho una sola domanda per te: se ti dicessi che superato tutto questo il mio aereo era in ritardo e quindi ho perso la coincidenza e ho dovuto aspettare per 8 ore in un altro aeroporto?
Mi daresti l’ok per essere incazzata come una biscia (chissà perché si dice così?) e mandare accidenti a destra e a sinistra?
Certo che si, ma a cosa servirebbe? A me no di certo, nemmeno al mio sistema nervoso e neanche al mio stomaco.
Cosa mi serviva invece in un momento come quello?
L’inglese ha una frase stupenda: “Find the flowers” Ossia trova, anche in quel casino, la rosa da annusare, la cosa che ti rende sereno, il regalo per il quale essere grato.
Così, quando finalmente ho trovato la mia poltrona, ho sistemato i gatti sotto il posto davanti a me, ho fatto un bel respiro, ho chiuso gli occhi e ho sorriso pensando a quanto sarebbe stato bello, poche ore dopo, riabbracciare una persona cara; a quanto era bello partire per un posto al mare; a quanto ero grata per essere viva e in grado di camminare (e anche correre se necessario) vedere, parlare…
Non possiamo controllare un ritardo aereo, ma possiamo gestirne la percezione e trovare, ovunque siamo, il fiore da annusare, il momento magico tutto per noi.