Ho appena visto un video di Marco Montemagno che mi ha ispirato molto. Anche se il suo titolo ha un NON in più rispetto al mio.
Ossia lui dice che non ha paura di cambiare, ma ha il terrore di rimanere uguale, che è un messaggio molto bello, un messaggio che io spesso condivido, ma che non trovo così diffuso come invece è quello che spesso proviamo e che può essere riassunto in
Più conosci la tua mente e più ottieni quello che desideri.Se solo fossimo davvero consapevoli di quanto è potente la nostra mente, di che differenze fanno i nostri pensieri e il nostro atteggiamento mentale, la smetteremmo di lagnarci del triciclo che si è rotto e cominceremmo ad usare la Ferrari 🙂
Uno degli approcci mentali più potente e che molto spesso non usiamo è quello di farci delle domande.
Ma come, finalmente possiamo alzarci per qualche giorno più tardi del solito, fare colazione con calma, magari con una bella fetta di panettone, oppure andare a passare qualche giorno fuori, in un bel posto in montagna o, vista la poca neve, in un sano agriturismo per risentire il richiamo delle cose di una volta…
Mhhh… forse è la corsa ai regali da fare all’ultimo momento perché prima proprio non ci sono riuscita?
Forse è la casa da mettere a lustro perché vengono i suoceri?
Forse è quel ritrovarsi tutti insieme per il pranzo con i nipotini che urlano e si rincorrono per casa spaventando a morte il gatto?
Forse un po’ si, ma sai anche cosa è che fa sentire questa specie di “ansia stressante da vacanza di Natale”?
Era una grande decisione. Tornare ad andare regolarmente in piscina voleva dire tante cose. Prima di tutto era una importante conferma che io non ero più malata.
Piccolo passo indietro.
Anche se il mio stile non è perfetto, mi piace nuotare. Il ritmo regolare delle bracciate ed essere immersa nell’elemento principe della vita, l’acqua, mi porta, senza nemmeno che me ne renda conto, in uno stato di rilassatezza che sfiora la meditazione.
La mia mente vaga e trova ispirazioni, idee, soluzioni.
Perché fa un gran bene alla tua autostima!Spesso tendiamo a rifuggire dalle sfide, piccole o grandi che siano, e che la vita ci propone giornalmente.
Ti sei mai chiesto perché abbiamo questo tipo di atteggiamento quasi automatico di fronte a quelle decisioni che ci porterebbero ad agire in un “campo” magari solo parzialmente sconosciuto?
Colpa dell’amigdala! 🙂 Non scherzo, colpa spesso di quella parte di cervello che viene definito rettiliano e che ha come compito basilare quello di “proteggerci” da tutto quanto potrebbe essere potenzialmente pericoloso.
