Ero in fila alla cassa col mio bel carrello della spesa.
Hai notato che non c’è molta privacy quando sei in coda? Anche se non vuoi, finisci per ascoltare.
Certo l’ultima cosa che avrei voluto ascoltare è una madre che “uccide” una figlia.
Una bella ragazza dall’apparente età di 28-30 anni diceva alla madre “io penso che sia una bella opportunità mamma, mi hanno scelto su quindici persone, qualcosa vorrà dire no?”
La madre si è fermata, ha posato la scatola di detersivo sulla cassa e, guardando seriamente la figlia le ha detto “ma tesoro, hai mica pensato che magari ti hanno scelto proprio per liberare il tuo posto per un’altra persona?”
La cosa si faceva interessante e a quel punto devo confessare che ho cominciato ad ascoltare con attenzione. Era chiaro che quella madre stava attaccando in qualche modo l’autostima della figlia e volevo capire perché.
La figlia “e dai mamma, mi hanno scelto perché la nuova posizione richiede delle capacità superiori e si vede che pensano che io le abbia”
La mamma “tesoro, io lo so che tu sei brava, ma dovresti trasferirti nell’altra azienda!”
La figlia “e allora? Guarda che è un’altra azienda ma fa parte del gruppo e la sede è a 5 minuti di macchina, mica vado dall’altra parte del mondo”
La mamma “lo so, ma tu hai pensato che questa nuova azienda potrebbe chiudere? È nata da poco, e con la crisi che c’è son più le ditte che chiudono di quelle che aprono e restano aperte. Pensaci, il posto che hai oggi è sicuro, l’azienda è qui da 20 anni, il tuo stipendio qui lo prendi alla fine di ogni mese”
La figlia “si, ma se dico di no ho chiuso con le mie possibilità di carriera, non me lo chiederanno più”
La madre “gioia ma che carriera vuoi fare? Ma non avevate deciso di pensare seriamente ad un figlio tu e Luca? Non vorrai mica essere una di quelle madri che fa carriera e non vede nemmeno crescere i suoi figli?”
Ormai avevano finito di caricare le borse, avevano pagato e stavano andando via. E io non ho resistito. Fingendo di urtare distrattamente il loro carrello ho sussurrato alla ragazza “Non farti rubare i tuoi sogni, da nessuno, nemmeno da tua madre. Fatti le domande giuste, chiediti perché ti sta tagliando le ali”
Lei mi ha guardato stupita, come se fossi un’aliena, chissà se il messaggio le sarà stato utile…
Tornando a casa con la mia spesa non ho potuto fare a meno di chiedermi:
Perché sono proprio le persone che ti vogliono più bene a sabotarti?
Le persone che abbiamo più vicino ci amano, perché mai dovrebbero sabotarci?
La risposta alla fine non è poi così complicata. Chi ti ama, ti vuole bene, tiene a te, vuole anche proteggerti. Proteggerti da cosa?
Proteggerti dalle cose che loro pensano che siano pericolose!!!
Ma le cose che potrebbero essere pericolose per loro non è detto che lo siano per te; le cose per te importanti non è detto lo siano per gli altri.
Ognuno di noi giudica le cose secondo i suoi programmi mentali!
Forse quella madre aveva credenze quali <se sei in carriera non hai tempo per crescere bene i tuoi figli>, <meglio un posto sicuro oggi che una bella carriera domani>, <con la crisi che c’è il tuo posto sicuro è prezioso e te lo devi tenere stretto>, <siamo adulti, dobbiamo essere realisti e smetterla di sognare>
E forse quella figlia si sarà fatta convincere dalla madre a guardare il suo “sogno” di miglioramento lavorativo attraverso gli occhiali/percezioni della madre, forse avrà rifiutato la promozione e non saprà mai quello che quel futuro le avrebbe potuto riservare.
Le persone che ti amano hanno le migliori intenzioni del mondo!!!
Ma vedono il mondo secondo i loro programmi mentali, non farti influenzare, proteggi il tuo sogno facendoti la domanda giusta: “Perché mi sta dicendo così? Quali sono le sue credenze che lo portano a sabotarmi in questo modo?”
Vogliono aiutarti, ma finiscono con sabotare i tuoi progetti senza nemmeno saperlo. Continua a voler loro bene, così come vuoi bene ai tuoi sogni!
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