Siamo sicuri di aver chiaro in testa quello che vogliamo?
L’altro giorno ho risentito il figlio di una mia ex collega che avevo conosciuto, quasi 15 anni fa, in occasione di un colloquio che gli avevo fatto, per un impiego nell’azienda di cui stavo seguendo lo start-up. Sapete come sono i pensieri, uno ne tira un altro e, non avendo i limiti delle distanze e della velocità massima in autostrada 🙂 mi sono tornate in mente altre persone a cui, in quel periodo, avevo fatto le interviste. Erano tutti giovani, cercavamo un informatico, e quasi tutti rispondevano nello stesso modo, ossia “Boh” alla mia prima domanda che era: “Ma tu cosa vuoi dalla tua vita?”
Sono d’accordo con voi che quella non era proprio la tipica prima domanda da colloquio di lavoro, ma anche quando magari mi fermavo a chiacchierare, prendendo un caffè, con qualcuno che mi era particolarmente piaciuto, il mio tentativo di approfondire quel “boh” confermava che quei ragazzi proprio non si erano mai posti la domanda di cosa davvero volevano dalla vita.
Quando smettiamo di voler fare l’astronauta e diventiamo informatici?
A parte la battuta sull’astronauta informatico, ma davvero mi sto chiedendo dove vanno a finire i nostri sogni di fare le ballerine, le dottoresse, le esploratrici e tutte le cose belle che sognavamo da piccole (NO, a parte le risate che anche io mi son fatta, giuro che nessun bimbo risponde “da grande faccio il posto fisso” 🙂 )
Quando molliamo il tutù e ci infiliamo il grembiule da mamma a tempo pieno o da insegnante elementare o da tecnica di laboratorio?
E, (grazie al mio meraviglioso lavoro ne vedo tante), quando ci risvegliamo, magari a 50 anni, magari con una carriera da attrice o da imprenditrice d’assalto e scopriamo che avremmo voluto invece il mulino bianco?
Ma, soprattutto, chi ci ha messo in testa questo cavolo di concetto del “o questo o l’altro”?
Insomma un po’ troppe domande tutte insieme, incomincio col condividere con voi un sensazione che sempre più spesso mi è evidente: a qualunque età abbiamo poco chiaro chi siamo e cosa vogliamo nella nostra vita. Quali sono le nostre vere passioni, i nostri talenti, le cose che amiamo (siamo all’inizio di un nuovo anno, sarebbe il momento più giusto per comprenderlo!).
Conosciamo meglio le cose che non vogliamo più, ma che continuiamo invece a fare.
Ma se non sappiamo cosa vogliamo, ciò dimostra, al di là di ogni ragionevole dubbio, che non sarà “sperando” che le cose cambino che lo scopriremo.
E il povero Universo, o Dio, o ChiamateloComeVolete come potrebbe mai aiutarci se nemmeno noi sappiamo cosa ci manca?
Siamo così impegnati a correre, a sperare in una giornata di 36 ore, o a lamentarci che siamo infelici, che non troviamo il TEMPO per fermarci e fare una cosa assolutamente basilare: CHIAREZZA.
Certo lo so, a volte è più facile andare avanti per la strada vecchia, a volte solo l’idea di fare chiarezza e capire davvero cosa vogliamo fa talmente paura che riusciamo perfino a convincerci che.. tutto sommato… non possiamo lamentarci… che c’è chi sta peggio…
Posso consigliarvi un esercizio che fa bene sia alla mente che all’ambiente?
Questo week end, dedicatevi un paio d’ore e mettete in ordine qualcosa.
Un pezzo del guardaroba, i mobiletti del bagno, la cassettiera, il garage, la cassetta degli attrezzi… qualunque cosa che possiate mettere in ordine nel tempo che vi siete ripromessi. Senza smettere perché ha telefonato la zia, o perché vi chiama la moglie… insomma, 2 ore per te e per fare ordine in uno spazio tuo, fuori da te, ma che, in qualche modo, si rispecchia anche dentro di te e ti aiuterà ad iniziare questo progetto che è molto più importante di ogni check up che fate regolarmente:
chiarire cosa volete davvero e se quello che state facendo ogni giorno vi sta portando là.
Se la risposta è si, bene! Continuate.
Se la risposta è no, santodiquelcielobenedetto, FATE qualcosa per cambiare!!!