Si fa in fretta a dire difenditi, ma se non sai nemmeno che hai il nemico alle spalle…
Faccio il lavoro più bello del mondo, mi piace definirmi coach mentale, che altro non è che l’alter ego del trainer che trovi in palestra e che ti prepara la tua scheda di esercizi. Ecco, io preparo la scheda di esercizi per la mente, invece che per il corpo 🙂
Una delle cose più affascinanti che ti aiuto a scoprire, durante i percorsi EMA, è chi sono i nemici della tua autostima. Ce ne sono tanti in giro, ma proprio tanti, ma uno di questi è certamente il più pericoloso, proprio perché è insospettabile…
Infatti ci possiamo anche aspettare di essere “feriti” nella fiducia in noi stessi da un genitore troppo stressato che non riesce a capire che il suo bambino ha bisogno di lui proprio in quel momento; da un insegnante a cui forse non hanno insegnato come aiutare i ragazzi nella crescita della loro autostima; da un amico che ci tradisce…
Ma di certo non ci aspettiamo di essere “pugnalati alle spalle” proprio da noi stessi!
Invece è la cosa che capita più spesso.
L’altro giorno, una mia corsista, rispondendo alla mia richiesta di definire alcune sue caratteristiche che vorrebbe migliorare per l’anno nuovo che sta arrivando, mi ha scritto:
… sono sempre troppo dura e diretta, e così divento proprio arrogante… esprimo giudizi insindacabili senza lasciare mai ne’ spazio ne’ tempo alle altre persone per difendersi o giustificarsi… tutte le volte che provo dei sentimenti profondi mi chiudo e cerco di colpire la persona….
E io le ho risposto:
Cara…. Vorrei ricordarti due concetti molto importanti:
1. la supercritica non è costruttiva e fa male comunque e da dovunque arrivi
2. se la supercritica arriva da noi stessi, la diamo per buona in assoluto, e quindi è ancora più pericolosa.
Questo non vuole dire far finta di niente ed evitare di riconoscere i nostri punti di debolezza, altrimenti non potremmo mai lavorarci sopra, ma se invece di esserne consapevoli e trattarli come lati che ancora sono migliorabili, li giudichiamo dandogli un peso spesso superiore a quello che hanno (ecco dove la critica costruttiva diventa ipercritica distruttiva) ci sentiremo sopraffatti, la nostra autostima ne soffrirà più del dovuto e, soprattutto, saranno diventati difetti talmente enormi da farci passare perfino la voglia e la forza anche solo di iniziare ad affrontarli e sistemarli.
E incominceremo a dirci “Ma io sono sempre stato così…” e, ancora una volta, se ce lo diciamo noi, ci crediamo ancora di più…
Impariamo a parlare con noi stessi in modo più costruttivo!
Per esempio quello che mi hai scritto potrebbe essere riformulato come:
… a volte sono ancora un po’ troppo dura e rischio di essere fraintesa e presa per arrogante: per il nuovo anno, quando sento che sta arrivando la durezza, faccio un bel respiro fondo, porto alla mente una immagine che per me ha significato di pace e poi parlo.
… a volte tendo ad essere assolutista nei miei giudizi (d’altra parte tendo ad esserlo anche con me stessa quindi…). Nel nuovo anno ogni volta che penso “quella persona è proprio una stronza” lo penserò con un punto di domanda alla fine: “Quella persona è proprio una stronza?”, ossia mi chiederò se è proprio vero sempre, o solo a volte o se magari sono io che vedo nero quel giorno e giudico neri anche gli altri.
… a volte quando provo sentimenti mi lascio prendere dalla paura di farmi male e per non saper ne’ leggere ne’ scrivere mi chiudo in me stessa e cerco di colpire la persona in modo da allontanarla da me, così allontano anche il rischio di soffrire. I casi son due: o decido di affrontare la paura di soffrire che è un rischio insito in ogni relazione o mi iscrivo ad un corso di boxe così posso difendermi dicendo che è partito inavvertitamente un colpo, ma che in realtà voleva essere un bacio 😉
Ecco questo è quanto ho consigliato alla mia corsista e che consiglio anche a te che stai leggendo questo articolo:
attento al peggior nemico della tua autostima, te stesso.
Prova solo a pensare per un attimo a queste due situazioni:
1) un collega che forse in questo momento è particolarmente stressato, ti dice che sei inaffidabile, che non sei riuscito a mantenere quello che hai promesso e anche oggi non hai finito quell’analisi di mercato che…..
2) tu, (forse anche tu un po’ stressato?) guardi l’orologio e ti dici “Ecco lo sapevo, dovevo finire sto analisi e non ce l’ho fatta, sono proprio un cretino”
Onestamente, quale di queste due situazioni è più pericolosa per la tua autostima? Il collega potresti anche ascoltarlo, ma ti potrebbe anche venire in mente di mandarlo a quel paese. Se invece la critica ce la facciamo noi stessi, vero che poi siamo bravissimi a trovare mille scuse per giustificarci, ma intanto il concetto che SONO STATO INCAPACE A FARE UNA COSA IMPORTANTE è entrato nella nostra mente, con un peso sicuramente più importante rispetto alla critica dell’amico, perché è arrivato dalla persona per noi più importante: noi stessi.
Quindi un suggerimento, attento a come ti parli, cerca di esserti più amico e di volerti più bene, anche così come sei 🙂