Sappiamo cosa è, come si usa e quanto ci è utile?
L’altro giorno portavo a spasso i miei due cani. Sulla parte posteriore del gruppo di villette dove vivo in questo momento c’è un’enorme terreno incolto, dove una volta c’erano delle distese di coltivazioni di pomodori. Purtroppo la siccità miete vittime regolarmente.
Ma non è di questo che voglio parlare, ma di questo attrezzo mentale fantastico che ci portiamo dietro e nemmeno sappiamo di averlo (mentre chi ci comanda giuro che lo conosce)
Torniamo a noi, a me e ai miei meravigliosi e indisciplinati cani che, essendo stati raccolti dalla strada (e di un paese africano) sono cresciuti con una scarsa predisposizione all’ubbidienza e una forte pulsione verso il chiarire subito, con un bell’atteggiamento aggressivo, che quello che li circonda e l’umana (io) che li guida, è di loro proprietà.
È questo il motivo per cui io li porto in giro sempre al guinzaglio e li lascio liberi solo nel nostro giardino recintato.
Sembrerebbe una decisione logica vero? Basterebbe un microgrammo di buon senso per arrivarci vero?
Ma la mia vicina di casa probabilmente l’ha perso, anche l’ultima traccia se n’è volata via con l’ultima raffica di vento. Infatti lei porta fuori i suoi tre cani, che vedono i miei come gli ultimi arrivati nel quartiere e quindi li trattano come fossero dei messicani che cercano di superare il muro 😉 , completamente liberi di correre a desta e a sinistra e venire incontro ai miei (immobilizzati dal guinzaglio) con un atteggiamento che non è nemmeno lontanamente amichevole. Vi lascio immaginare il caos: io che punto i piedi e cerco di controbilanciare gli strattoni dei miei cani, lei che si limita a chiamare i suoi, nella speranza, assolutamente infondata, che quelli decidano di ubbidirle e tornare indietro. Mai successo.
Di solito io cerco di evitarla, è l’unica soluzione (si, le ho parlato, ma anche il resto del vicinato mi dice che lei è fatta così e nemmeno una denuncia alla polizia, fatta da un altro residente, un paio d’anni fa, ha sortito alcun effetto).
Stamattina invece l’ho incontrata e come al solito è successo un gran casino per qualche minuto fino a che io non sono riuscita, a suo di urli (che immagino spaventino anche i di lei cani) e di tirate di guinzaglio ai miei, a cambiare direzione e allontanarmi.
Passeggiata rovinata, perché questi inconvenienti che potrebbero essere appunto evitati da una scelta di semplice buon senso, mi fanno proprio arrabbiare, oltre al dolore che sento nelle mie articolazioni, per le quali non è il massimo tirare due cani di trenta chili l’uno.
Passeggiata rovinata??? Eh no, cara la mia vicina stronza!
Ma come, dovrei forse permetterti, dopo che mi hai fatto incazzare per qualche minuto, di rovinarmi anche il resto della mia passeggiata? Non esiste.
Penso che in generale arrabbiarsi per qualcosa di negativo che qualcuno ci ha fatto sia abbastanza naturale e possa essere compreso e giustificato. Ma portarsi dietro il risentimento per l’intera giornata, quello no eh? Quello sarebbe come permettere alla persona o alla situazione che ci ha fatto arrabbiare di continuare a stare con noi per il resto della giornata! Saremmo proprio stupidi a farlo, ma a volte succede.
Come si fa a calmare la rabbia e a non entrare nemmeno nella fase del risentimento?
Semplice: si usa l’arma segreta, il nostro focus!
La nostra mente è in grado di focalizzare la sua attenzione, meglio di un raggio laser, esattamente dove noi le diciamo di farlo.
Se io continuo a ripetere dentro di me quanto è stronza e stupida questa vicina che lascia liberi i suoi cani quando basterebbe usare il guinzaglio e un po’ di rispetto in più, la mia mente è su quello che continuerà a focalizzarsi.
Lo dice la parola stessa: focus, che vuole dire mettere quasi sotto una ipotetica lente di ingrandimento e notare, fin nei minimi particolari, ciò che è successo, rivivere ancora e ancora i cani che corrono verso di noi, i miei che cominciano a ringhiare e tirare il guinzaglio, le mie spalle che fanno clock mentre cerco di resistere…. Assolutamente no!
Se invece io prendo la mia meravigliosa mente e sposto il suo focus su, per esempio, la meravigliosa giornata di sole che mi sto godendo mentre in Italia sembra che faccia un gran freddo; la fortuna di vivere in un paesino vicino all’oceano, così vicino che perfino da questo terreno incolto riesco a vederlo brillare sotto i raggi del primo sole; la gioia di potermi muovere ancora liberamente, nonostante la mia artrite reumatoide, godendomi delle lunghe passeggiate con i miei figli pelosi (i miei cani); l’allegria di tornarmene a casa dove mi farò una bella colazione a base di papaia e mango freschi.
Incredibile come funziona il focus mentale: se lo sposto su cose allegre e felici lui mi farà sentire così.
Ecco quindi svelato come mi sono goduta il resto della mia passeggiata mattutina, alla faccia della stronza 😉