Sceneggiato della Rai del 1968.
Confesso che mi presi una cotta per Aldo Reggiani. Ma questa mattina non ripensavo a quello (e menomale…), il fatto era che non mi venivano le parole della sigla, chi se le ricorda? E quando non ti vengono le parole…mhhhh che nervoso.
Risultato di Internet e i suoi motori di ricerca in funzione:
“La freccia nera fischiando si scaglia e la sporca canaglia il saluto ti da, vieni fratello perché questa è la gente che val meno di niente perché niente non ha”
Nel frattempo mi arriva un buongiorno via wapp di un’amica, con Heidi che saltella.
E allora è partito il pensiero visto che sto editando il prossimo Ebook sulle credenze: ma quante manipolazioni mentali riceviamo dalla TV? Tralasciando i telegiornali che ormai tutti sappiamo come non solo sono in grado di darci una “particolare” versione dei fatti ma, purtroppo, a volte fanno di proposito a darcela; forse non tutti ci rendiamo conto che anche un film, uno sceneggiato, un cartone animato, portano forti messaggi che influenzano il nostro modo di pensare.
Niente di drammatico, intendiamoci. A mio modesto parere non puoi proprio comunicare qualcosa a qualcuno senza in qualche modo influenzarlo. Dal film del regista famoso alla zia che ti raccomanda quella ricetta.
Basta rendercene conto, esserne consapevoli.
Non ricordo più dove avevo letto che se qualcuno fosse un alieno avrebbe chiesto a Steven Spielberg ( Artificial Intelligence) di curargli le PR 🙂 Non di certo al regista di Alien, aggiungo io!
Una delle credenze limitanti più diffuse è quella che i soldi non fanno la felicità, che da un lato è vero, così come non la fa il formaggio coi buchi. Casomai i soldi danno molte più scelte fra le quali quella di farsi aiutare meglio se sei depresso e non trovi più la tua felicità.
Eppure, quanti film, libri, serie tv (oggi mi sa che non si chiamano più sceneggiati… son proprio filmograficamente antiquata 🙂 ) ti martellano sottilmente in testa che se sei ricco devi per forza essere avaro, cattivo e crudele?
Vogliamo parlare delle credenze razziali?
E per alleggerire il discorso vi cito un cartone animato che ho visto proprio ieri sera, una specie di novello Robinson Crusoe in una bella isola con tanti animali simpaticissimi, tranne i gatti, che vengono descritti come animali infidi e pericolosi. Figuratevi, una gattara come me… però ho riconosciuto che una mente poco preparata su come davvero sono i gatti poteva venirne fuori manipolata.
A parte gli scherzi… ma davvero,
quante storie vediamo che ci portano a pensare in un certo modo?
Ed alcune sono edificanti. Ci sono film stupendi che parlano di valori come il coraggio, l’amore, la passione, la dedizione e il battersi per una causa che si ritiene giusta a prescindere da quello che tutto il resto del mondo pensa e dice.
Ma insieme a questi, in modo più o meno strisciante, ci sono storie che ci vogliono convincere di cose che così reali non sono, ma che a certe lobby fa comodo che così siano.
Non voglio fare la complottista, mi limito a stare attenta a cosa do da mangiare alla mia mente, e tu?